Inserito da Staff in data 30 Marzo 2017
Budapest, capitale dell’Ungheria, città vibrante e cosmopolita conosciuta anche come “Perla del Danubio” ha un patrimonio artistico e culturale da invidiare.
Approfittando dell’arrivo della primavera abbiamo organizzato un mini fuga all’estero di quattro giorni in questa metropoli che grazie ai primi scorci di sole primaverile l’hanno resa ancora più incantevole. Siamo partiti di buon ora da Zogno e prendendo la direzione per Trieste e poi la Slovenia, nel primo pomeriggio abbiamo raggiunto l’Ungheria costeggiando il lato meridionale del Lago Balaton, il più esteso dell’Europa centrale, per arrivare poi a Budapest.
Al nostro arrivo in hotel dopo una merenda, ci siamo diretti verso la parte vecchia della città (la città infatti è divisa in due, la zona vecchia chiamata Buda e la parte nuova, Pest) e abbiamo preso la funicolare e siamo arrivati nella piazza Szent Gyorgy sulla collina del Castello di Buda, in cui sorgono i più importanti monumenti medievali di Budapest e da dove si contempla un fantastico panorama su tutta la città. Di fronte all’ingresso del Castello di Buda, dichiarato patrimonio Unesco dal 1987, abbiamo fatto una piacevole passeggiata per ammirare il corso del fiume Danubio e il panorama dell’intera Pest, la zona più commerciale ed industriale.Percorrendo Tarnok Utca (Utca sta per via) ci ha catturati l’enorme e colorata Chiesa di Matyas, nella quale si mischiano uno stile gotico e l’apparenza di una moschea.
Arrivati all’ora del tramonto, dietro questo edificio si trova il bastione dei pescatori (prende il nome dalla corporazione dei pescatori), la quale corporazione era stata incaricata di difendere questo tratto di mura della città durante il Medioevo. Che dire, l’atmosfera romantica che abbiamo respirato con la luce crepuscolare sul fiume è stata magica.
Lo stomaco però nel frattempo si faceva sentire e abbiamo cercato un ristorante caratteristico. La fortuna è stata dalla nostra e abbiamo cenato iniziando con del Goulash che a onor del vero non è propriamente uno spezzatino di carne ma bensì una zuppa di carne molto brodosa condita con verdure e un pizzico di paprika, per concludere con una torta che portava il nome di Dobos, composta di cinque strati di pan di spagna con crema di cioccolato e burro e del caramello. Una bomba calorica!!
Il giorno seguente lo abbiamo dedicato alla moderna Pest una sorta di città bassa, zona commerciale ricca di mercati e negozi, il centro storico con le sue vie eleganti e vetrine ricercate la rendono très chic.
Uno dei nostri primi punti d’osservazione è stato l’arrivo sul Ponte delle Catene (il ponte più importante sul Danubio) da cui si può osservare tutta la città, da un lato il ponte Margherita, e la relativa isola, dall’altro il Ponte Elisabetta e della Libertà. Una meraviglia! Abbiamo iniziato spostandoci verso il centro visitando gli edifici più rappresentativi come la Basilica di Santo Stefano (è la terza chiesa più grande del paese) ed il Parlamento maestoso edificio di fine Ottocento in stile neo-gotico.
A seguito di un pranzo fugace ci siamo spostati nel quartiere ebraico, qui le botteghe e le caffetterie portano tutte piccoli cimeli della cultura ebraica. La Sinagoga, la fa da padrona, è la più grande d’Europa e la seconda più grande al mondo. Il complesso comprende il Museo Ebraico, il Memoriale, il Tempio degli Eroi ed il cimitero. Qui grazie alla visita guidata in italiano siamo entrati nella storia e nella cultura del mondo ebraico. La strada su cui si affaccia la struttura è il viale Dohány, la strada che delineava il confine del Ghetto di Budapest.
La sera abbiamo cenato facendo un bellissimo giro in battello sul fiume Danubio godendo di uno splendido panorama di palazzi e monumenti, che hanno sancito la storia di questa incredibile capitale.
Il giorno dopo non potevamo non dedicarlo ad una giornata di pieno relax in uno degli stabilimenti balneari più grandi e antichi d’Europa le Terme di Szechenyi attive dal 1881; un toccasana per la mente ed il corpo. Una volta usciti ci siamo poi diretti prendendo i mezzi pubblici lungo la riva del Danubio dove ci siamo fermati a gustare in una pasticceria un dolce tipico ungherese il “kürtőskalács”, una specie di cono ricoperto di cioccolato e cannella con una crosta zuccherata croccante. Proseguendo la camminata ci siamo imbattuti nel memoriale composto da sessanta paia di scarpe in onore degli ebrei ai quali fu ordinato di spogliarsi prima di essere gettati nelle acque del fiume.
L’ultimo giorno in mattinata ci siamo diretti all’isola Margherita un vero e proprio parco di due chilometri circa, in mezzo al Danubio, dove la circolazione dei veicoli è vietata. Qui circondati dalla natura ci ha sorpreso la fontana, che aveva come caratteristica di emettere giochi d’acqua al ritmo di musica che al nostro arrivo suonava “Con te partirò” di Bocelli.
Il tempo di rientrare si avvicinava e ci siamo diretti in hotel per prendere le nostre cose e ritornare verso casa, durante il tragitto c’è stato un assiduo scambio di foto, questa città così affascinante ci è entrata nel cuore!
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